Gli strumenti umani, terza e più importante raccolta poetica di Sereni, esce nel ‘65 per la casa editrice Einaudi. Per lo stesso editore viene ripubblicata dieci anni più tardi, nel ’75, con il saggio di Mengaldo Iterazione e specularità in Sereni in apertura e praticamente senza modifiche eccetto l’aggiunta di una singola poesia, I ricongiunti. Le liriche incluse sono complessivamente 52, composte negli anni tra il ‘45 e il ‘65 e suddivise in cinque sezioni con titolo, che seguono un andamento grosso modo cronologico: I. Uno sguardo di rimando (18 testi: Via Scarlatti; Comunicazione interrotta; Il tempo provvisorio; La repubblica; Viaggio all’alba; Un ritorno; Nella neve; Paura; Viaggio di andata e ritorno; L’equivoco; Ancora sulla strada di Zenna; Finestra; Gli squali; Mille miglia; Anni dopo; Le ceneri; Le sei del mattino; Giardini). II. Una visita in fabbrica (1 testo lungo, diviso in cinque tempi) III. Appuntamento a ora insolita (10 testi: La sonnambula; Il grande amico; Scoperta dell’odio; Un incubo; Quei bambini che giocano; Saba; Di passaggio; Situazione; Gli amici; Appuntamento a ora insolita). IV. Il centro abitato (6 testi: Nel sonno; I versi; Corso Lodi; Il male d’Africa; L’alibi e il beneficio; La poesia è una passione?). V. Apparizioni o incontri (17 testi: Un sogno; Le Fornasette; Ancora sulla strada di Creva; Intervista a un suicida; Il piatto piange; Sopra un’immagine sepolcrale; Al distributore; A un compagno d’infanzia; Dall’Olanda; La pietà ingiusta; Nel vero anno zero; La speranza; Metropoli; Il muro; Pantomima terrestre; I ricongiunti; La spiaggia). Si tratta di poesie elaborate dunque in un arco di tempo lungo e delle quali, come lo stesso autore spiega nella Nota alla prima edizione, sarebbe difficile definire con estrema precisione la cronologia. Dal punto di vista personale sono gli anni in cui Sereni, dopo le tragiche vicende della guerra e della prigionia, torna alla normalità della vita cittadina a Milano lavorando prima come insegnante, poi all’ufficio propaganda della Pirelli e infine come direttore editoriale della casa editrice Mondadori. La lunga fase di lavorazione, che in realtà non è un completo silenzio visto che alcuni testi compaiono in plaquette e riviste prima di essere incluse nella raccolta, non è legata a incontentabilità o rigore dal punto di vista stilistico, ma piuttosto, per usare le parole dello stesso Sereni, a «una serie di modifiche e aggiunte, di deviazioni e di articolazioni successive, dilatazioni e rarefazioni offerte e suggerite, quando non imposte, dall’esistenza, dal caso, dalla disposizione dell’ora»; si tratta cioè di un’elaborazione legata al particolare modo di Sereni di trattare la materia della propria poesia e di lasciare maturare motivi ed eventi prima di esprimerli compiutamente in versi. Next page → Edizioni: Gli strumenti umani,«Supercoralli», Einaudi, Torino, 1965. Gli strumenti umani, con un saggio di P. V. Mengaldo; «Supercoralli», Einaudi, Torino, 1975. Tutte le poesie, a cura di M. T. Sereni, con prefazione di D. Isella, «Lo Specchio» Mondadori, Milano, 1986. Poesie, a cura di D. Isella, «I Meridiani», Mondadori Editore, Milano, 1995 (edizione critica, ristampe: 1996, 1999, 2000, 2004, 2007). Poesie e prose, a cura di Giulia Raboni, con un saggio introduttivo di P. V. Mengaldo, Oscar Mondadori, Milano, 2013. Riferimenti: Lanfranco Caretti, Il perpetuo presente di Sereni, “Strumenti critici”, I, 1, ottobre 1966, pp. 73-85, poi come Introduzione a V.S., Poesie scelte, Mondadori, Milano, 1973 e con il titolo originario di Il perpetuo presente di Sereni, in Antichi e moderni. Studi di letteratura italiana, Torino, Einaudi, 1976. Franco Fortini, Il libro di Sereni, “Quaderni piacentini”, a. V, n. 26, marzo 1966, pp. 63-74; poi in Id. Saggi italiani I, Garzanti, Milano, 1987 [1974]: pp. 172-189. Pier Vincenzo Mengaldo, Iterazione e specularità in Sereni, “Strumenti critici”, a. VI, n. 17, febbraio 1972: pp. 19-48; poi come Postfazione a V. Sereni, Gli strumenti umani, Einaudi, Torino, 1975: pp. 89-116 e in P.V. Mengaldo, Per Vittorio Sereni, Aragno, Torino, 2013. Pier Vincenzo Mengaldo, «Amsterdam», in Id. Per Vittorio Sereni, Aragno, Torino, 2013. Pier Vincenzo Mengaldo, «La spiaggia» in Id. Per Vittorio Sereni, Aragno, Torino, 2013. Francesca D’Alessandro, L’opera poetica di Vittorio Sereni, Vita&Pensiero, Milano, 2001. Mariassunta Borio. Gli Strumenti umani di Vittorio Sereni: genesi, struttura e ‘silenzio creativo’, “Studi novecenteschi”, 2010, n. 2, pp. 361-388. Georgia Fioroni (a cura di), Gli strumenti umani di Vittorio Sereni, Giornata di studi, Università di Ginevra, 5 dicembre 2013, Lecce – Rovato, Pensa multimedia, 2015. Edoardo Esposito, Sulla costituzione degli Strumenti umani in E. Esposito (a cura di), Vittorio Sereni, un altro compleanno. Atti di convegno, Milano - Luino, 24-26 ottobre 2013, Ledizioni, Milano, 2014: pp. 127-138 [consultabile on line: http://books.openedition.org/ledizioni/720]. Antonio Girardi, Sintassi e metrica negli Strumenti umani, in E. Esposito (a cura di), Vittorio Sereni, un altro compleanno. Atti di convegno, Milano - Luino, 24-26 ottobre 2013, Ledizioni, Milano, 2014: pp. 165-178 [consultabile on line: http://books.openedition.org/ledizioni/725]. Edoardo Esposito, Lettura della poesia di Sereni, Mimesis, Milano-Udine, 2015.